Parola d’ordine: Educazione

Nell’articolo educazione finanziaria ho già affrontato il tema della scarsa conoscenza finanziaria in Italia. Ma vale la pena ribadire alcuni concetti fondamentali. L’educazione finanziaria, previdenziale e assicurativa è urgente e importante, non c’è tempo da perdere. In particolar modo nel nostro paese sottoposto a spinte demografiche come l’invecchiamento della popolazione. Gli studi sull’alfabetizzazione finanziaria dei nostri concittadini ci dicono esattamente questo. I dati della S&P Global Financial Literacy Survey evidenziano che solo il 37% della popolazione possiede una conoscenza dei più elementari concetti finanziari mentre dal rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane emerge che il 20% non conosce alcun prodotto finanziario e circa un terzo non sa quantificare il rischio degli strumenti finanziari più comuni.

L’ansia finanziaria

E’ comprensibile come a fronte di una scarsa o addirittura nulla conoscenza  le persone provino ansia finanziaria che conduce loro  a commettere errori oppure al non agire. La conoscenza è la medicina per combattere questo tipo di ansia. In Italia fino ad ora cosa è stato fatto? Le iniziative fino a questo momento sono state abbastanza frammentate e non hanno raggiunto grandi strati della popolazione. Non si è inoltre proceduto ad effettuare ricognizioni sulla loro efficacia e sul loro impatto. Un lavoro di promozione e coordinamento è necessario e utile. Per questo motivo più di un anno fa è nato il Comitato per il coordinamento e la programmazione dell’attività di educazione finanziaria, varato dal Ministero dell’ Economia, con il ministero dell’istruzione e con quello dello Sviluppo Economico per l’attuazione della strategia nazionale per l’educazione finanziaria, previdenziale ed  assicurativa.

Una risposta ad un mondo che cambia

Settanta sono i Paesi con i quali l’Italia si allinea con questa iniziativa che a loro volta hanno adottato o stanno adottando una strategia nazionale per l’ educazione finanziaria. E’ cambiato però il punto di vista: la strategia nazionale è una risposta ad un mondo che cambia e non una reazione alla crisi finanziaria come si potrebbe pensare. Grazie alla presenza nel Comitato dei tre ministeri citati in precedenza, cui si aggiunge quello del lavoro, si ha la possibilità di avere contatti con molto organizzazioni e di raggiungere ampi strati della società. Un grande passo avanti rispetto alle iniziative fin ora intraprese. In particolare è possibile lavorare con e per i giovani. La socializzazione finanziaria inizia già dai primi anni di vita: i genitori e la scuola giocano un ruolo fondamentale e di grande importanza nello sviluppo delle prime conoscenze e delle abitudini finanziarie. Tuttavia il lavoro del Comitato è rivolto a tutti gli Italiani, dalle persone adulte ai giovani in età scolare e ha l’ obbiettivo principale di migliorare l’informazione e la conoscenza dei concetti base della finanza personale della previdenza e delle assicurazioni.

Benessere economico

Tutto questo perché è fondamentale che i cittadini possano compiere scelte adeguate alla loro situazione economica e migliorare il loro benessere economico. Il processo richiede molto tempo ma fondamentale è cominciare. Il Comitato, di cui fanno parte anche Ivass, Banca d’Italia, Consob, Adusbef, Covip, Organismo di Vigilanza e tenuta dall’albo dei consulenti finanziari (Ocf), non si sostituisce alle attività di protezione e vigilanza del consumatore, bensì rappresenta un completamento di quelle attività che restano sempre il fulcro del buon funzionamento del sistema economico e finanziario. Ricordo anche che Il Comitato, come accennato nell’ articolo precedente dedicato all’educazione finanziaria, ha messo on-line "quellocheconta.gov.it.” Dobbiamo mantenere il passo con i cambiamenti perché il mondo intorno a noi sta cambiando anch’esso. Tutti noi quotidianamente facciamo scelte finanziarie grandi o piccole che siano, che hanno implicazioni sul nostro “stare bene”. Come per la salute è importante fare prevenzione ed essere informati così lo è nel campo finanziario. Purtroppo non c’è più tempo per l’ignoranza finanziaria.