TASSI NEGATIVI PER I CONTI CORRENTI EUROPEI, MA NON IN ITALIA

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Interessi sotto lo zero

 

Germania e Svizzera sono in prima fila. Aumenta il numero di Istituti che, per le giacenze di grande importo della clientela, applicano interessi sotto lo zero. Anche ai conti correnti dei clienti vengono applicati i tassi negativi. Non può essere definito un fulmine a ciel sereno l’indicazione di Mustier Jean Pierre (nuovo presidente della Ebf che rappresenta e riunisce le banche europee) che ha nei giorni scorsi ha scatenato discussioni inevitabili nel settore finanziario e paure e timori fra i risparmiatori. E’ già realtà, ma  limitata alle giacenze elevate, la tassa sui depositi in Danimarca e Svizzera (dove troviamo tassi più bassi rispetto all’Eurozona) così anche in alcune regioni della Germania. Nel breve termine sarà più difficile vederla applicata anche nel nostro paese.

 

Deutsche e Ubs: le critiche

 

Mustier Jean pierre ha contribuito a far emergere una vicenda rendendola nota anche in Italia: facciamo un passo indietro. La Banca Centrale Europea a fine agosto, in maniera evidente, aveva pensato di intervenire con un taglio alla remunerazione sui depositi, decisione portata a termine il 12 settembre all’interno della riunione; ciò portò al limite la pazienza di alcuni banchieri verso un programma che contribuì a ridurre i margini degli istituti di credito. I numeri uno di Ubs e Deutsche Bank, Sergio Ermotti e Christian Sewing hanno palesemente manifestato la loro insofferenza nei confronti dei tassi negativi. L’intervento di Ubs non è puramente di facciata poiché a partire da novembre ha deciso di caricare i clienti benestanti (quelli che superano i 2 milioni di franchi svizzeri sul conto) con un tasso con segno meno dello 0,75%, lo stesso che la Banca nazionale svizzera applica sui depositi. Si è seguito l’esempio degli Istituti di credito elvetici come Pictet, Julius Baer, Lombard Odier aprendo così la strada ad una colonna portante del paese, che sta pensando, dopo aver caricato i conti denominati in euro sopra la soglia del milione, ad una soluzione simile: stiamo parlando di Credit Suisse. Stupisce trovare anche gli istituti di credito scandinavi, imporre tassi negativi ai clienti, muovendosi in linea con lo 0,75% applicato dalla Banca locale centrale.

 

Dove sono i rendimenti italiani?

 

I cittadini tedeschi, ultimamente hanno iniziato a dare la caccia ai conti italiani ( poiché offrono ancora qualche rendimento positivo). Durante un convegno a Roma, il presidente Salvatore Maccarone del Fondo interbancario di tutela, ha rivelato che presso le banche del nostro Paese, esistono alcuni miliardi di depositi vincolati che risultano essere intestati a clienti di banche tedesche, portando a conoscenza del fenomeno in netta crescita. Nonostante le esternazioni di Mustier, in Italia, non si sente parlare di tassi negativi applicati sui conti correnti che da qualche anno a questa parte rendono pressochè zero, quando non risultano essere vincolati per un certo periodo di tempo. Sarebbe come introdurre un principio che metterebbe in serie difficoltà tutto il settore della nostra nazione, dalle imprese, ai clienti, ai territori e ai lavoratori bancari , ma per fortuna è un’ipotesi molto lontana ancora per noi.

 

https://www.silviocavenaghi.it/chi-sono

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