In ripresa grazie all’estero

Possiamo e dobbiamo dirlo: l’Italia è uscita dalla recessione. La ripresa, grazie alla domanda estera, è ancora lunga e debole. La previsione degli economisti era della media dello 0,1%, invece la crescita Pil nel primo trimestre 2019 è stata pari alle 0,2%. L’Istat ha da poco  diffuso questi dati: la variazione tendenziale su base annua è però minima, più 0,1%. I due cali consecutivi del Pil degli ultimi due trimestri 2018 avevano fatto piombare in recessione tecnica il nostro paese, entrambi chiusi a meno 0,1%, ma oggi l’economia è uscita da questa situazione. La stagnazione è diventato il pericolo ad oggi per i conti pubblici. Viene ammesso dal Documento del Governo di finanza ed economia che non si spinge oltre lo 0,2% la crescita annua del Pil. Bisogna scontare anche lo 0,1 per cento di spinta attesa dalle misure del decreto-crescita. Tendenzialmente significa che saremmo su per giù vicini allo 0.

Import-export

Il valore aggiunto lo troviamo nei comparti di silvicoltura, agricoltura, pesca ma anche in quelli dei servizi e industria. Da una parte troviamo una registrazione di apporto positivo della componente estera netta e dall’altra un contributo negativo sul nazionale, ossia il saldo tra import ed export. Più che di un risveglio di consumi nazionali la ripresa è frutto di dinamiche favorevoli all’estero. La differenza con l’Eurozona resta molto ampia: rispetto al trimestre precedente è cresciuta dello 0,4% e su base annua dell’1,2%. Il PIL dell’Italia è, rispetto ai livello pre crisi, ancora inferiore del cinque per cento nonostante il piccolo miglioramento del primo trimestre 2019.

Fase stagnante ma positiva

Complessivamente siamo in una fase di ristagno del Pil poiché il suo livello rispetto all’inizio del 2018 risulta pressochè invariato. Ha comunque natura provvisoria la stima del prodotto interno lordo, ricorda l’Istat. Luigi Di Maio, il vicepremier, esulta per i due elementi incoraggianti: la disoccupazione che scende e l’uscita dalla recessione. D’accordo con lui anche il ministro Tria che evidenzia come l’economia dell’ Italia abbia recuperato quasi integralmente la caduta del Pil negli ultimi mesi del 2018 e conclude dicendo che la crescita annuale dello 0,2% possa essere anche superata se sarà moderatamente favorevole il contesto internazionale. Anche l’economista Direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici degli italiani, Carlo Cottarelli, conferma la previsione di crescita annua dovuta certamente alla domanda estera, non quella interna e sottolinea comunque che l’Italia cresce sempre la metà dell’area euro.

Produzione industriale

Nel primo trimestre 2019 abbiamo avuto una produzione industriale in aumento. Purtroppo però l’indagine di Confindustria che ha rilevato un calo per il mese di aprile confermando che la domanda interna è ancora molto debole e stenta a ripartire quella esterna. Si registrano delle aspettative non favorevoli considerando il quadro generale, è questo quello che emerge dalle interviste con imprenditori manifatturieri e presso le famiglie italiane.

L’ elemento psicologico positivo può incidere sulle aspettative, tuttavia non basta a emanare entusiasmo fra gli italiani. A presto con il prossimo aggiornamento, sperando di ritrovarci con un quadro decisamente più rassicurante.