PAGAMENTI TRACCIABILI, STOP AL CONTANTE

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Tutti contro l’evasione

 

Per incentivare i pagamenti tracciabili, il Governo, ha studiato un pacchetto di misure che stanno avendo però uno scarso effetto pratico sul tema del contrasto all’evasione. Per il contante esistono 17 limitazioni e differenti regole. Si passa dai mille euro per le rimesse dei money transfer, alle 15 mila euro per lo shopping degli stranieri. Queste norme gestiscono anche gli obblighi di comunicazione ai database del fisco e alla Banca d’Italia, formando una certa confusione tra professionisti famiglie e imprese. Ci troviamo ad avere un quadro della situazione un po’ ambiguo, dove da una parte si è limitato l’uso del contante ma dall’altra parte lo si è fatto senza scontentare troppo negozianti e cittadini. Risulta essere un obbiettivo veramente complicato nel nostro paese, dove l’86% delle transazioni è ancora soggetto alle sole banconote, dati riportati dal Mef.

 

Le regole negli anni

 

L’utilizzo del contante, negli anni ha avuto un percorso altalenante: tra il 2002 e il 2016 sono state effettuate ben 8 modifiche, la più vicina, quando la soglia generale fu alzata da mille a tremila dal governo Renzi. Oppure un altro esempio, lo troviamo nella vicenda del Pos: dal 2014 ( precisamente il 30 giugno) senza limitazioni sull’importo ma senza le sanzioni per chi non si adegua. Dobbiamo sempre tornare allo stesso anno per ricordarci del divieto, durato solo un mese, di pagare con i contanti il canone di affitto delle case. Ma le cose sono pronte a cambiare nuovamente.

 

Tagliare i costi

 

Il Governo ha programmato un piano per ridurre i costi di transazione ed estendere, agevolare, potenziare i pagamenti elettronici obbligatori. Sì avete letto bene: pagamenti obbligatori, ma come si fa ad agevolare un obbligo? La fase suona contradditoria, ma attendiamo questa nuova linea di azione. L’Esecutivo sta lavorando all’eliminazione di commissioni per i pagamenti fino a cinque euro a carico degli esercenti, riducendole in maniera drastica per i pagamenti fino a venticinque euro. Essendo le commissioni uno dei principali ostacoli alla diffusione dei pagamenti elettronici, questa mossa dovrebbe agevolarli. In Italia, i Pos, sono poco usati anche se ne esistono 3,2 milioni. La media europea si aggira ad una media annua di 4.205 operazioni, mentre per l’Italia la media per terminale è di 1.235.

 

Quali sono i limiti?

 

Tre sono le grandi categorie attuali in cui si possono dividere i limiti:

 

  1. I limiti al trasferimento o all’uso delle banconote: gli stipendi non possono essere saldati in contanti già dal 1° luglio dello scorso anno; il limite generale è quello di tremila euro mentre per le pensioni mille.
  2. Le norme legate agli adempimenti fiscali e sulla tracciabilità riferite a bonus: si parla di detrazioni sui lavori di casa (con bonifico tracciabile) e sulle donazioni Onlus (con esclusione appunto dei contanti). L’altro riferimento riguarda il pagamento con mezzi tracciabili dei carburanti per dedurre il costo e detrarre l’iva (in essere già da luglio dello scorso anno).
  3. Le soglie che gestiscono controlli o comunicazioni da parte delle autorità: per fare un esempio sono i diecimila euro che vengono movimentati mensilmente dal conto corrente e che in automatico gli intermediari finanziari devono comunicare a Bankitalia contro l’antiriciclaggio. Ma ci si riferisce anche ai diecimila euro in frontiera.
 
I controlli dopo la tracciabilità

 

La soglia dei limiti va, in un certo senso, resa razionale. Mantenendo i piedi per terra, bisogna avere la consapevolezza che vietare o scoraggiare l’uso dei contanti non sarà sufficiente a fermare riciclatori di denaro sporco ed evasori fiscali. Può rendere loro la vita più difficile, la riduzione del contante. Le indagini e i controlli sono fondamentali per riuscire a scoprire chi non rispetta le regole. Magari proprio grazie ad analisi su dei database pubblici, aiutati da pagamenti del tutto tracciabili. In fondo la scommessa della tracciabilità non è questa?

A presto con il prossimo articolo

 

https://www.silviocavenaghi.it/chi-sono

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