Ci siamo abituati alla crisi?

Oggi parliamo di temi che condizionano le scelte del governo  ma sopratutto i nostri risparmi. Da ormai 10 anni rappresenta una spada di Damocle sulle nostre teste: la crisi. Esiste un quadro poco rassicurante soprattutto per i giovani, nei quali regna purtroppo l’incertezza. Più che una crisi attuale è una crisi prospettica: i nostri nonni, genitori, sono usciti da momenti peggiori di questo, ma quell’incertezza negli anni 50/60 paradossalmente non c’era, si sperava in un futuro migliore. Oggi è difficile crederci.

Da dove nasce?

La crisi nasce in 10 anni, parte dal fallimento di Lehman Brothers, ma questa è una crisi derivante da un nuovo quadro capitanato da due parole chiavi : globalizzazione e tecnologia. Viviamo in un mondo diverso rispetto al passato, sempre più globalizzato dove un singolo evento come quello dei mutuii subprime degli Stati Uniti ha scatenato uno tzunami a livello mondiale; quindi oggi ogni singolo evento in un angolo del mondo può creare squilibri generali. Dall’altra parte troviamo la tecnologia, i settori sono radicalmente cambiati: oggi la tecnologia influenza le nostre vite, tutti i giorni tutto il giorno. Se pensiamo che le più importanti aziende a livello mondiale come Facebook, Amazon, Netflix, Google sono aziende nate 15/20 anni fa al massimo e nessuno avrebbe creduto ad un loro così imponente successo, quindi aziende che storicamente hanno avuto sempre un grande riflesso mondiale oggi sono dietro questi grandi colossi. Siamo dunque certi che deve nascere l’azienda che sarà leader fra 20 anni.

E’ possibile prevedere la fine della crisi? O il nascere di altre?

E’ una situazione con cui noi dobbiamo imparare a convivere, un nuovo mondo con delle regole del gioco cambiate e noi dovremo solo adattarci a questa nuova situazione. E’ impossibile prevedere altre crisi: nel libro “il Cigno nero”un filosofo israeliano Nassim Nicholas Taleb parla dell’impossibilità di previsione delle crisi perché nascono sempre, appunto, da “cigni neri”. Hanno sempre tre caratteristiche fondamentali: la rarità, l’ impatto enorme sulla realtà esistente e la terza riguarda la prevedibilità retrospettiva, cioè si può dare spiegazione a questi eventi solo quando si sono già manifestati. Bisogna imparare a convivere con questa realtà che ormai si è stabilizzata. Capire come affrontare il nuovo contesto competitivo è molto difficile perché significa cambiare le strategie in atto e non limitarsi a sorvegliare il proprio “giardinetto”; oggi il mercato interno è pressochè fermo e chi non ha clienti all’estero fuori  risulta in serie difficoltà.

La crisi è anche opportunità?

Ognuno deve essere l’artefice di sé stesso. Quindi la crisi può rappresentare un’opportunità, in questo momento storico si possono inventare tanti lavori grazie alla tecnologia attuale, pensiamo al web  alla quantità di informazioni che il mercato oggi ci mette a disposizione, focalizzandosi su questi temi se una persona oggi volesse, avrebbe la possibilità di diventare un nuovo punto di riferimento in un settore dedicato. Del resto il web amplia spazi che fino a 20 anni fa venivano conquistati con altri strumenti in maniera molto più costosa, gli stessi contenuti finanziari vengono oggi divulgati in maniera diversa. Ora c’è un eccesso di informazioni rispetto al passato e questo diventa spesso un limite perché diventa difficile distinguere quello che è davvero importante. Qui torna in campo l’esperto, la tecnologia ci può portare ovunque ma la differenza la fa l’uomo: l’obiettivo deve essere quello di offrire dei concetti semplici, essenziali e pratici per affrontare in maniera più consapevole quella che è la propria quotidianità finanziaria.

Per tutti, non dimentichiamoci che è nelle crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. A presto con il prossimo aggiornamento.