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Le donne potenziali investitori

 

Questa dimensione di potenziali investitori spesso non viene presa in considerazione neanche dal consulente finanziario. La ricchezza globale delle donne rappresenta il 30% in Italia, esse costituiscono il 24% del mondo private e nei prossimi 5 anni si stima che la loro ricchezza globale crescerà ad un ritmo 7 volte superiore a quello degli uomini. Gran parte delle donne che risparmiano non investono. Solo il 46% investe e quando lo fa, utilizza strumenti finanziari poco rischiosi. Quindi vediamo che gli investimenti in azioni o fondi comuni è nettamente più basso rispetto agli uomini. Punti di forza e punti di debolezza sono stati messi in luce da una ricerca del museo del risparmio di Torino: le donne hanno sicuramente una percezione di sé non esattamente centrata sulla realtà, un livello di educazione finanziaria molto bassa, sanno benissimo di sapere poco su questo tema pertanto c’è sicuramente spazio per aiutarle. Per il consulente la sfida sarà far dialogare il conto corrente con le loro priorità, i loro obiettivi di vita, decidendo insieme se gli investimenti dovranno essere nel breve o nel lungo termine e farle ragionare sulla relazione fra rischio e rendimento, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

 

Manager di famiglia

 

Dall’indagine emerge inoltre che anche rispondendo alla stessa domanda, uomini e donne stanno pensando ad elementi diversi: circa il 41% delle donne gestiscono in maniera autonoma il budget familiare. Troviamo che in maniera lampante e poco rassicurante le donne si definiscono manager della famiglia quando gestiscono le spese ordinarie e quotidiane, le spese di tutti i giorni per intenderci, mentre gli uomini quando si definiscono manager della famiglia intendono gli investimenti e le spese straordinarie, dunque con un occhio al futuro. E ci si può domandare perché questa differenza di comportamento? Alla base la cultura finanziaria.

 

La discriminazione femminile

 

Il maschio adotta due tipi di discriminazione: la prima è il sessismo, le donne devono fare le madri, devono curare i figli senza abbandonare il luogo della famiglia. Più subdolo ma anche più comune è l’altra forma di discriminazione che è la benevolenza:  in fondo si pensa che siano gli uomini che consentono alle donne di affermarsi,  è quella mano sulla spalla che dice “ vieni da me che ti aiuto io” e in questo senso stabilisce che la realizzazione femminile deriva dal maschile. La discriminazione avviene anche negli ambienti di lavoro troviamo due esiti interessanti: il primo è il “pavimento di pece” quello che gli uomini confinano le donne in un area di lavoro, in un area relazionale, quindi va bene che una donna faccia l’insegnante, l’infermiera, l’assistente alla comunicazione ma non deve entrare nell’alta finanza nell’ingegneria o in domini tipici maschili. L’ altra discriminante verticale si chiama “soffitto di vetro” e dice che le donne possano arrivare fino ad un determinato livello di carriera e di reddito e da li non possono andare oltre.

 

Il portafoglio delle donne

 

Sembra che le donne soffrano di un divario in termini di consapevolezza che potrebbe essere colmato da interventi di educazione finanziaria. Secondo le ricerche il 50% delle donne con un portafoglio importante non ha un consulente. Delle donne si conosce ancora poco ma crescono in termini di ricchezza, di patrimonializzazione, in termini di carriera e quindi sono da considerare e valorizzare. Le donne vivono di più e hanno maggiore necessità di ricchezza; la donna va trattata come una persona a sé, non come parte della famiglia e quindi necessita di un lavoro specifico in funzione dei suoi bisogni. Comunicativamente devono inserire in una storia quella che è la loro vita, sono portate all’innovazione e all’originalità ma sono meno portate al rischio, per il quale provano una certa avversità. Gestiscono i loro soldi e il budget familiare con altissima attenzione. C’è un grandissimo orientamento alla consulenza, ma una consulenza di servizio, una consulenza orientata alla sicurezza, alla trasparenza, agli obiettivi di vita e vogliono un consulente che ascolti, che spieghi e che le aiuti concretamente alla realizzazione dei propri obiettivi. Curiosità e determinazione saranno le caratteristiche vincenti che le accompagneranno verso il percorso della consulenza finanziaria, scegliendo, come solo loro sanno fare, il professionista che sarà in grado di essere all’altezza delle loro aspettative.

 

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