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Lo stress

 

Il cattivo consigliere per eccellenza è lo stress e nelle situazioni di forte incertezza, gli errori che accomunano tutti gli investitori, e che possono risultare fatali per gli investimenti, sono essenzialmente tre. Se il fai-da-te ci accompagna spesso nella nostra quotidianità, soprattutto in finanza, conosciamo bene le piattaforme di trading che spesso risultano essere poco chiare, mentre non appare ai nostri occhi la soluzione ideale: quella della pianificazione.

 

I 3 principali errori:

  1. Avversione al rischio
  2. Over confidence
  3. Considerare solo le informazioni che avvalorano il nostro pensiero ( Confirmation bias)

Analizziamole insieme.

 

Avversione al rischio

 

Siamo portati ad una diversa percezione del rischio quando siamo esposti ad una situazione di crisi che ci fa avvicinare ad atteggiamenti di protezione e di cautela.

Diventa più probabile infatti, prendere decisioni irrazionali, quando si parla di investimenti. Percepiamo anche come più sicure le strategie a breve termine rispetto a quelle lungimiranti. Diventa un rischio liquidare la propria posizione se dovesse portare a scelte di investimento in grado di compromettere le prospettive di rendimento di lungo termine.

Una componente molto elevata della ricchezza delle famiglie italiane viene detenuta in strumenti di liquidità infruttuosi ( più di 1/3 dell’intera ricchezza finanziaria secondo banca di Italia) o in beni immobili ( quasi il sessanta per cento della ricchezza complessiva). Eppure, dobbiamo essere consapevoli che solo attraverso la partecipazione ai mercati finanziari se fatta con pianificazione e metodo può essere un valido aiuto per proteggere il valore del proprio patrimonio mediante la pianificazione.

 

Overconfidence

 

Anche nei periodi di forte volatilità, molti studi hanno dimostrato la persistenza di questo errore.Infatti, un esempio “fresco” è quello delle ricerche su Google nel periodo della quarantena: il 50% in più quelle riguardanti i servizi di trading on line. Gli asset class particolarmente volatili, sono risultati di grande interesse per l’investitore, con l’aumentare della volatilità. Si tratta di un modo speculativo d’investimento tipico del fai-da-te incentrata su strumenti spesso altamente volatili, diversi da quelli di risparmio gestito. Perchè? La ragione la troviamo nell’overconfidence che si anima negli investitori che vogliono provare a salire sul carro vincente pensando che nei periodi di volatilità, si più facile fare profitto speculando. In effetti le piattaforme di trading on-line, cercano proprio di fare leva sull’overconfidence degli investitori ( nel loro modo di comunicare) esaltando però l’abilità di pochissimi nell’ottenere risultati concreti nel breve termine (alcune di esse potrebbero non essere autorizzate).

Spesso, il fai-da-te espone l’investitore a strumenti finanziari potenzialmente inadeguati e complessi rispetto al loro profilo, non tutelandoli ( es: attitudine al rischio, conoscenze finanziarie, situazione patrimoniale ecc.).

 

Confirmation bias

 

Si verifica quando gli investitori tendono a confermare una visione delle cose precostruita, ignorando purtroppo le evidenze che dicono l’opposto. Può essere legato questo fenomeno, alla drammatizzazione dei media sulle notizie finanziarie ( e vorrei aggiungere non solo). Ma se la ricerca è a capo dell’investitore anche le informazioni che otterrà saranno influenzate dalla ricerca stessa. Basti pensare che nei picchi di questa primavera con maggiore volatilità, sono aumentati fino a cinque volte le parole chiave come” grande recessione” e “ vendita azioni”.

 

 

La soluzione?

 

Contro questi errori comportamentali qual è l’antidoto migliore? La consulenza. Chi in questi mesi si è rivolto ad un professionista, ha avuto investimenti molto meno volatili. Abbracciando la tecnologia, il professionista è in grado costantemente e periodicamente di offrire al risparmiatore una serie di tutele che vengono riviste e migliorate nel tempo. Riuscire ad affiancare gli investitori in questo delicato periodo di alta volatilità, è essenziale. Dare dati concreti e oggettivi stimolando la parte razionale del cliente è sicuramente diventato uno degli obiettivi primari per tutti i consulenti finanziari patrimoniali.

 

A presto con il prossimo articolo

 

Silvio

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