COSA SONO E A COSA SERVONO I MINIBOT?

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I Minibot

Potrebbero spingere l’Italia fuori dall’Euro, ma servirebbero a pagare i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese. Nelle ultime settimane abbiamo sentito parlare spesso dei Minibot, più precisamente dopo la votazione del 28 maggio che ha visto il voto unanime a favore di questi ultimi da parte di tutti i partiti. Ma il tutto parte dal primo contratto tra Lega e Movimento 5 Stelle, dove l’idea era già presente. Claudio Borghi (economista eletto alla camera dei Deputati della Lega) è l’ideatore che aveva già presentato la proposta attraverso le elezioni politiche del 2018. Il loro scopo sarebbe quello di saldare i debiti della Pubblica Amministrazione. Non sono considerati una vera moneta e per questo motivo per chi è contrario, potrebbero rivelarsi una moneta parallela (quindi illegale), oltre a rivelarsi un nuovo debito pubblico. E proprio con il nome di moneta illegale potrebbero portare l’Italia fuori dall’Euro come dichiara Draghi ( presidente della Banca centrale Europea) pochi giorni fa.

 

Titoli si Stato, le caratteristiche

 

Possiamo definirli Titoli di Stato al portatore di piccolo taglio, dai 5 ai 100 euro. Il Ministero del Tesoro li emetterebbe senza interessi, senza data di scadenza e con una forma cartacea. Non sarebbero una vera e propria moneta ovviamente per chi li sta proponendo, essendo contro i regolamenti europei. Il corso forzoso di cui si parla è che nessuno si sente obbligato ad accettarli come strumento di pagamento. Senza contare il loro limite di utilizzo: il tetto massimo per il pagamento è pari a 25 mila euro. Di seguito riassunte le caratteristiche principali:

  • Taglio compreso tra i 5 e i 100 euro

  • Titoli di stato al portatore

  • Non hanno una data di scadenza

  • Non maturano interessi

  • Nessuno sarebbe obbligato ad accettarli

  • Non sono digitali ma cartacei

  • Non hanno emissione regolare

 

A cosa servono?

 

Come dicevamo nessuno è obbligato ad accettarli. Chi lo fa, potrebbe cosi ricevere fino a venticinquemila euro. La parte che resta la pagherebbe lo Stato in euro. Chi riceve i Minibot, potrebbe utilizzarli per pagare servizi o beni legati alo Stato ma solo in Italia, come per esempio tasse, biglietti del treno ecc. Anche il pagamento del credito di imposta era contemplato nella presentazione della lega del 2018. Facciamo un pratico esempio: se si ha un credito verso lo Stato di cinquemila euro (ad esempio per una ristrutturazione) e ne avesse già ricevuti mille in due anni come detrazione fiscale, riceverebbe subito quattromila euro in Minibot. Nello svolgimento delle sue funzioni, la Pubblica Amministrazione acquisterebbe da imprese private beni e servizi (parliamo di regioni provincie e comuni). Con le imprese private contrae debiti che spesso paga con ritardi, creando loro crisi di liquidità che a loro volta creano difficoltà a pagare fornitori, dipendenti e banche. I limiti imposti dal Patto di stabilità mettono i paletti sull’impossibilità di indebitarsi e la difficoltà delle Pubbliche amministrazioni salgono ancora di più. Abbiamo ad oggi circa sessantasei miliardi di debiti della PA, di cui in grave ritardo circa trentatremila.

 

Aspetti positivi e negativi

 

La spinta alla crescita economica è l’aspetto più positivo secondo chi propone i Minibot. Infatti una volta ricevuti i titoli, le imprese potrebbero incrementare il loro livello di spesa, oltre che sanare i loro bilanci. La banca Centrale Europea invece secondo i critici, non accetterebbe l’emissione dei Minibot, in quanto moneta illegale e creazione di nuovo debito. E questo porterebbe l’Italia all’uscita dall’Unione Europea.

 

Il dubbio rimane: è debito o no? E’ o non è una banconota? A presto con il prossimo aggiornamento.

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