CONTI CORRENTI DORMIENTI

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Conti correnti dormienti, un tesoro da 1,5 miliardi di euro

La domanda che sorge spontanea è " Quali caratteristiche devono avere i conti correnti per essere definiti dormienti ?" La risposta pare ovvia, ma non vi è informazione a sufficienza per tutelare questa categoria di conti dimenticati dagli italiani. Un tema non ancora chiaro a molte persone che danno per scontato di possedere gli strumenti necessari per sentirsi al riparo da casi simili: come se non bastasse non vi è obbligo di legge da parte degli istituti bancari, in caso di decesso del titolare del conto, di ricercare i familiari per informarli dell' esistenza di eventuali somme rimaste intestate alla persona che è venuta a mancare (anche perchè la banca potrebbe non conoscere l' identità dgli stessi). Può sembrare assurdo che nel 2018 ci si possa trovare in una situazione paradossale come questa, regalare soldi allo Stato, eppure è più frequente di quanto si possa pensare.

 

Caratteristiche del conto dimenticato

Nei “conti dormienti” rientrano non solo depositi di denaro ma anche conti correnti bancari e postali, libretti di risparmio (postali e bancari) certificati di deposito, fondi di investimentoobbligazioniazioni e assegni circolari non riscossi entro il loro termine di prescrizione.

Il ministro Tremonti, nel periodo del suo incarico, aveva istituito il "fondo rapporti dormienti" dove conferivano i soldi di quei conti non movimentati da 10 anni, qualora nessuno si fosse fatto vivo per reclamarne la paternità. Queste risorse erano destinate in maniera teorica a questo fondo creato “per risarcire i risparmiatori vittime di frodi finanziarie” ma negli anni è stato attaccato dai vari governi con tentativo di attingervi per altri scopi. Nessun cittadino infatti, ad oggi, ha visto un euro di questi soldi.

Poco alla volta, a seconda della data in cui sono confluiti al fondo, quei soldi andranno però prescritti. Dall’ anno prossimo arriveranno nel bilancio quelli affluiti nel 2008 e non rimborsati, poi nel 2020 toccherà a quelli del 2009 ecc.. Un tesoro, prezioso di questi tempi, dove il governo potrebbe affidarsi per finanziare altre misure.

 

La Consap

Il Mef, ministero dell' economia e delle finanze, sta invitando tutti i cittadini a verificare attraverso un appostito sito della Consap ( concessionaria servizi assicurativi pubblici controllata dal ministero),www.consap.it/servizi-economia/fondo-rapporti-dormienti, l' appartenenza di uno di questi conti correnti dormienti. Prima di passare nelle casse dello Stato questi soldi non devono essere movimentati per altri 10 anni e quindi in totale assenza di qualsiasi tipo di mossa il numero di anni sale a 20. Per intendersi, chi si è accorto che i suoi soldi non ci sono più oppure ha scoperto dell' esistenza da poco, ha altri dieci anni di tempo per recuperarli dallo Stato. Accertato che esiste un conto a proprio nome o di un familiare e' possibile inviare poi la domanda di rimborso ( non semplice vero, ma vista l' importanza dell' argomento consiglio di "perdere" anche una giornata intera): attenzione però, il termine della scadenza per recuperare le somme di denaro è previsto proprio per il mese di novembre, poi cadranno in prescrizione.

 

L’ IVASS come esempio

L’ istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, a tutela del cittadino, ha incrociato i dati a sua disposizione ( quelli di tutte le agenzie) e i dati dell’ Agenzia delle Entrate risvegliando 190 mila polizze in pochissime settimane di lavoro. Trovare soluzioni per ovviare a questo problema bancario non è nelle nostre possibilità, dovrebbe arrivare dall’alto una presentazione di soluzioni possibili al fine di evitare che ci si ritrovi in questi casi, ma questo esempio potrebbe veramente essere preso in considerazione.Non perdiamo tempo, cerchiamo di svegliare quanti più conti possibili, anche perchè ci sono stati messi a disposizione gli strumenti per poterlo fare: informiamoci, leggiamo e in questo caso un buon passaparola non guasta di certo.

 

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