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Cat.: News - Venerdì 07 Dicembre 2018
Cat.: News - Venerdì 30 Agosto 2019
Dal 2005 i risparmi fermi, parcheggiati, sono raddoppiati. Strabordano di contanti i conti correnti europei, fermi in pausa, attendendo ispirazioni di fiducia sul fronte finanziario. Per la prima volta nella storia nelle banche dell’Eurozona, hanno superato i 10mila miliardi di euro, sommando sia imprese che famiglie. Se consideriamo che i Paesi, che appartengono all’aere valutaria, nel 2018 hanno creato ( fonte Eurostat) un Pil di quasi dodicimila miliardi i conti son presto fatti: in banca oggi c’è ferma una somma superiore ai due terzi del Pil. Non è dunque un abitudine solo italiana conservare i soldi “sotto il materasso”. In questo momento i depositi italiani superano i1400 miliardi arrivando all’80% del Pil, una cifra davvero imponente considerando anche il rapporto con la popolazione. E’ come dire che ogni italiano, compresi i neonati, avesse in banca a livello pro-capite più di ventitremila euro sui conti correnti
Nella classifica della liquidità ci sono Paesi che superano l’Italia: il primo è la Germania dove i contanti fermi arrivano a toccare i tre mila miliardi raggiungendo un 90% del Pil. Troviamo di seguito la Francia con depositi a vista pari a 2.200 miliardi e se ci spostiamo fuori dall’Eurozona troviamo la gran Bretagna al terzo posto che si aggira attorno ai 2mila miliardi. Se ci spostiamo indietro negli anni troviamo una escalation della liquidità: nel 2005 erano 5mila miliardi le somme depositate nell’Eurozona. Sono raddoppiate in meno di quindici anni. Il bisogno di sicurezza è aumentato nel tempo, non solo per noi italiani, ma molto risparmiatori hanno trovato la loro zona comfort nel conto corrente. Ma i costi di questa sicurezza li conosciamo? L’eurozona dal 200 ad oggi ha generato un inflazione del trenta%. Perciò chi ha tenuto fermi i contanti dal conto solo per effetto dell’erosione del potere di acquisto, ha avuto una perdita pari al trenta per cento. Dobbiamo anche considerare il costo dell’opportunità persa: il rendimento che il mercato azionario e obbligazionario hanno generato ( a doppia cifra entrambi). Sommando entrambi, opportunità del mancato investimento e dell’inflazione è elevatissimo il costo del parcheggio della liquidità.
Nell’attuale era finanziaria, parcheggiare il contante costa tanto, ma è altrettanto vero che diventa spesso un enigma investire i propri risparmi da soli senza avere qualcuno di fiducia che possa consigliare al meglio. Anche le incertezze politiche e macroeconomiche ( dazi tra Cina e Usa), i tassi negativi, contribuiscono a rendere più difficoltoso fidarsi del mondo finanziario. Possiamo affermare con certezza che la priorità non solo degli italiani è cambiata negli anni: non si vuole più ottenere un rendimento elevato ma sicurezza per i propri risparmi, è questa la parola d’ordine dei nostri giorni. Più che uno strumento di appoggio per le operazioni ordinarie, il conto corrente si è trasformato nel vecchio e caro materasso. Dove un enorme quantità di contanti giace ferma, imbalsamata, aumentando di anno in anno in attesa di novità all’orizzonte finanziario più sicure. Con i tassi sotto lo zero per l’Europa, il contante fermo sul conto, sta diventando il vero Re della situazione, peccato non si accorga di quanto negli anni si sia impoverito.
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