COME HANNO REAGITO I MERCATI DOPO LE EUROPEE?

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LE AZIONI: COSA SONO E COME ACQUISTARLE?

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Il Parlamento Europeo

 

Le elezioni elettorali hanno portato l’Europa ad un parlamento sempre più frammentato e diviso. Il termine della polarizzazione destra-sinistra, dopo essersi manifestata in Italia Francia Spagna e Germania da qualche tempo, si è presentata anche nel continente europeo. Cinque forti gruppi contraddistinguono il Parlamento: Socialisti, Sovranisti, Popolari, Liberali e Verdi. Non dimentichiamo i partiti indipendentisti e la sinistra radicale. L’euro e le borse europee reagiscono bene all’attacco dei populisti nazionalisti (che non sembra aver avuto successo al cuore dell’Europa). Nell’ambito azionario, tra Parigi e Milano si rilevano balzi di Renault e di FCA +19%, sono in trattative per siglare un’alleanza a cui non si opporrebbe il governo francese. In leggero rialzo troviamo Spread con la Germania e Btp. Il differenziale con i Bund sale a 269 dopo la chiusura di venerdì di 267 punti. Negli altri mercati, vediamo scivolare il petrolio e la sterlina britannica estende i suoi guadagni ( dopo che sono state ufficializzate le dimissioni della premier May).

 

Come sarà la situazione?

 

Quale sarà il nuovo equilibrio politico del parlamento? Ci sono numerosi indicatori che in questi giorni potranno esserci di aiuto per capire meglio la situazione. L’intenzione è quella di capire se l’economia globale rischia una brutta frenata oppure sia solo in rallentamento. La guerra commerciale sarà l’ago della bilancia in questo periodo di cambi repentini in tema di clima economico. Continua ad essere infatti al centro dell’attenzione la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e la conseguente rottura delle trattative. Trump nei giorni scorsi ha diffuso dichiarazioni ottimistiche sull’amministrazione americana riguardo la possibilità di un accordo che ha annullato l’avversione al rischio. Ad eccezione di Londra, dopo le dimissioni della premier May che non è riuscita a portare a termine la Brexit, gli indici azionari sono tutti in rosso.

 

Frenata o rallentamento?

 

Nella prima parte dell’anno l’ottimismo aveva preso il sopravvento, ma ci stiamo confrontando con una situazione di rallentamento, questo è il segnale dalle ultime rilevazioni. E’ stato segnalato (dagli indici di Ihs Markit Pmi) un calo delle attività in Europa soprattutto nei paesi di Spagna e Italia, ma anche in Giappone e negli Stati Uniti. Altri indici hanno confermato quanto sopra riportato: in Germania l’indice che misura la fiducia alle imprese, Ifo appunto, ha portato alla luce elementi deludenti rispetto alle aspettative. Regna dunque l’incertezza generale. E proprio grazie a questi continui dubbi, gli investitori si sono rifugiati nelle obbligazioni, quelle più affidabili in particolare. I rendimenti negativi sono stati mantenuti da Bund tedeschi, anche per la scadenza decennale( schiacciati dall’aumento dei prezzi). E’ in attesa di momenti più opportuni la liquidità derivante dalle vendite azionarie. Anche i tassi dei Treasury statunitensi, che a un anno rendono quanto quelli a dieci, hanno risentito delle tensioni sulla guerra commerciale.

 

Allora quali sono i dati che aspettiamo?

 

Ricca di dati anticipatori è l’agenda delle prossime sedute borsistiche, che gestiscono lo stato d’animo di consumatori ed imprenditori verso l’atteggiamento di spesa e investimento. Nei prossimi giorni, a partire da oggi gli investitori avranno a disposizione dei dati anticipatori ai quali potranno affidarsi per capire cosa sta succedendo realmente. Oggi, martedì 28 maggio saranno emessi gli indicatori di fiducia:

  • dei consumatori di Germania, Francia, Eurozona e Stati Uniti
  • dell’industria e dei servizi dell’Eurozona

Mercoledì 29 avremo i dati riferiti alla fiducia delle imprese manifatturiere in Italia e Venerdì 31 maggio quelli riferiti alla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti ed in Giappone. Saranno ultimati anche i calcoli riferiti al Prodotto Interno Lordo del primo trimestre di Italia, Francia e Stati Uniti e la misura dei prezzi al consumo americani ( che servirà per calibrare la politica monetaria alla Federal Reserve).

 

Arrivederci con il prossimo articolo

 

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